Montacarichi per persone disabili - Fabrica Ascensori
Scopri cosa sono i montacarichi per persone disabili, dove possono essere installati e quali sono le agevolazioni fiscali vigenti in Italia!
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Montacarichi per persone disabili

Montacarichi per persone disabili

Che cos’è un montacarichi per persone disabili e come funziona

Che cos’è un montacarichi per persone disabili e come funziona. Tale terminologia, di uso corrente, è impropria in quanto i “montacarichi” sono per definizione stessa destinati al sollevamento di sole cose.

Eliminare barriere architettoniche con il montacarichi

Il montacarichi per persone disabili è infatti una piattaforma elevatrice che consente l’eliminazione delle barriere architettoniche, permettendo alle persone disabili e, in generale, a coloro che hanno problemi di mobilità, di superare un dislivello con pieno comfort e massima stabilità.

Si tratta di impianti paragonabili ai tradizionali ascensori, che presentano come vantaggi principali le dimensioni ridotte, un prezzo più accessibile e la riduzione degli interventi alla struttura della costruzione. Tra gli altri punti di forza dei montacarichi per disabili vi è la duplice possibilità di installazione: la piattaforma, infatti, può essere montata in ambienti interni ed esterni, offrendo una vasta gamma di soluzioni per agevolare le persone affette da disabilità motoria.

Come sono realizzati i montacarichi per persone disabili?

I montacarichi per persone disabili, proprio come gli ascensori, consentono il trasporto verticale da un piano all’altro dell’immobile. Non sono da non confondere con altri dispositivi di sollevamento, tra cui i montascale, che invece seguono il profilo della scala consentendo, comunque, il superamento senza difficoltà di gradini e di rampe. Rispetto ai montascale, le piattaforme elevatrici sono più adatte quando si devono superare più di due livelli.

La tipologia di movimento dei montacarichi è variabile: sono disponibili modelli con motore elettrico, i quali hanno costi più alti e occupano più spazio, e modelli con tecnologia idraulica, che si adattano meglio al trasporto di carichi importanti, supportando la presenza in contemporanea di più persone. In entrambi i casi il comando della piattaforma avviene tramite dei pulsanti, che si azionano solo quando la persona si trova all’interno della base: per far muovere il montacarichi non bisogna premere continuativamente il tasto finché non si giunge al livello desiderato, almeno negli impianti più recenti.

Per essere idonei all’abbattimento delle barriere architettoniche, tali impianti devono necessariamente rispondere a precisi standard stabiliti dalla legge. Ad esempio, la cabina deve possedere delle misure che permettano l’ingresso al disabile sulla sedia a rotelle e a un accompagnatore al suo seguito, e che gli spazi siano sufficienti per effettuare tutte le manovre indispensabili allo spostamento. Inoltre, la porta deve essere ad apertura automatica, l’impianto deve essere dotato di meccanismi di sicurezza che intervengano in automatico in circostanze di emergenza. È importante che la pulsantiera sia pienamente comandabile anche da seduti; i comandi devono avere l’indicazione in Braille, così da consentire ai non vedenti un facile utilizzo; devono essere installati allarmi luminosi e sonori con relativo sistema di comunicazione per richiedere assistenza in caso di malore o del verificarsi di problemi tecnici. Le caratteristiche principali di una piattaforma elevatrice sono molteplici: riserva una perfetta stabilità durante il trasporto, abbattendo i rischi di caduta e di sbilanciamento; può essere personalizzata in base alle esigenze dei clienti, stabilendo velocità e fermate da effettuare; limita fortemente gli interventi sulla muratura, in quanto può poggiare sul pianoterra senza dover svolgere opere particolarmente invasive; può rispondere a delle specifiche soluzioni di design, come l’introduzione di parti panoramiche in vetro; è disponibile con una cabina tradizionale, che ne migliora ulteriormente il grado di sicurezza; offre una portata abbastanza alta, può percorrere senza difficoltà molti metri, adattandosi anche a immobili di quattro o cinque piani.

In quali luoghi possono essere installati?

I montacarichi per disabili possono essere installati sia nelle palazzine plurifamiliari sia nelle abitazioni unifamiliari. In molti immobili, a causa della mancanza degli spazi minimi necessari per rispettare le regole sugli ascensori standard, l’unica opzione per superare i dislivelli è rappresentata proprio dal montacarichi, il quale costituisce una soluzione più pratica dal punto di vista dell’installazione, in considerazione del fatto che presenta ingombri decisamente ridotti. Spesso e volentieri si ricorre alle piattaforme elevatrici all’interno delle case suddivise in più piani, eccellente scelta per le persone in carrozzina e per chi soffre di problemi di deambulazione.

Quali permessi occorrono per installare il montacarichi in condominio?

Il primo step da compiere per installare in una palazzina plurifamiliare un montacarichi per persone disabili è rappresentato dalla richiesta all’amministratore, il quale avrà il compito di convocare l’assemblea per l’approvazione dei lavori da svolgere. In caso di mancanza di approvazione o di assenza del raggiungimento del numero richiesto di condomini, chi presenta la domanda avrà la facoltà di provvedere in autonomia e a proprie spese all’esecuzione dell’opera, mentre in presenza dell’approvazione il costo andrà ripartito tra tutti i proprietari delle unità abitative in base ai millesimi posseduti.

Per quanto concerne la prima ipotesi, il Codice civile negli articoli 1120 e 1121 stabilisce che: il dispositivo non deve arrecare pregiudizio né alla stabilità né alla sicurezza dello stabile; la piattaforma non deve alterare il decoro architettonico della costruzione; non va limitata la disposizione, anche nei confronti di una sola persona, di parti comuni dell’immobile; non devono risultare compromesse né la luce né la veduta. Ottenuta la delibera o dopo essersi accertati di rispettare le regole imposte dalla normativa, si passa alla richiesta delle autorizzazioni.

Se i lavori non incidono sulle strutture portanti dell’edificio, non bisogna effettuare alcuna richiesta, in quanto gli interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche rientrano tra le opere di edilizia libera. Se, invece, i lavori incidono sulla struttura del palazzo, è obbligatorio presentare la CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) presso gli uffici comunali. Qualora si scegliesse il montaggio di una piattaforma esterna, potrebbero essere necessarie le autorizzazioni paesaggistiche.

Sono previste delle agevolazioni fiscali?

Trattandosi di un’opera relativa al superamento delle barriere architettoniche, in Italia sono previste diverse tipologie di agevolazioni fiscali per venire incontro alle esigenze delle persone affette da disabilità motoria. La prima normativa a regolare tale aspetto è stata la Legge 13/1989, la quale si occupa proprio delle barriere architettoniche.

Negli ultimi anni sono state introdotte delle agevolazioni più significative. Una di esse è la detrazione IRPEF in misura del 50% su un importo massimo di 96.000 euro, la quale viene applicata in cinque anni. A partire dal 2012 è previsto un bonus del 50% relativo alle ristrutturazioni edilizie, il quale può essere richiesto per gli interventi di manutenzione ordinaria su parti comuni degli immobili e per la manutenzione straordinaria di qualunque tipo di unità abitativa. Anche in questo caso il limite di spesa si attesta sui 96.000 euro. Con la Legge di Bilancio 2022 è stato istituito il Bonus Barriere Architettoniche, il quale consente all’avente diritto di beneficiare di un’agevolazione del 75%. E infine il Superbonus 110%, il più importante in termini di detrazioni, poiché offre la possibilità di ottenere il lavoro totalmente gratis, aggiungendo persino una detrazione supplementare del 10% sulla spesa effettuata.

Per accedere al Superbonus, però, è necessario che l’installazione del montacarichi per persone disabili sia subordinata alla presenza di un intervento trainante tra quelli inclusi nella normativa, che si tratti di unità plurifamiliari o unifamiliari, come ad esempio l’applicazione di un cappotto termico per migliorare l’isolamento dell’edificio. Inoltre, nell’immobile è obbligatoria la presenza di una persona con disabilità motoria o la residenza di un soggetto di almeno 65 anni di età. In ogni caso, la piattaforma deve permettere il comodo accesso a tutte le persone disabili che vivono nel palazzo. I limiti relativi al Bonus Barriere Architettoniche e al Superbonus sono variabili a seconda che si tratti di casa singola, di abitazione situata all’interno di edifici composti da un massimo di otto unità familiari o di abitazione appartenente a condomini formati da oltre otto unità.

Gli ultimi due bonus possono essere ottenuti in tre differenti modi: la detrazione IRPEF applicabile in cinque annualità; lo sconto in fattura, il quale viene gestito direttamente con le aziende che si occupano dello svolgimento dei lavori; la cessione del credito, che consente al beneficiario di ricevere un credito utilizzabile per il pagamento delle imposte, oppure cedibile a soggetti interessati (come banche o intermediari finanziari). Le detrazioni IRPEF non sono mai cumulabili. Per coloro che possiedono i requisiti della Legge 104, infine, vi è l’agevolazione sull’IVA, che viene applicata al 4% anziché al 22% o al 10% a seconda del tipo di intervento.

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